Feste e Tradizioni dell'Isola di Procida

Canti, balli, musica, eventi, sagre, mostre, teatro, convegni e molto altro fanno da sfondo all'ESTATE DI PROCIDA:

Il calendario religioso isolano in occasione della SANTA SETTIMANA DI PASQUA è ricco di eventi, ciascuno corrispondente ad un giorno ben preciso e ad chiaro evento cristiano.

Il giorno del Giovedì Santo nella tarda serata, si svolge la suggestiva PROCESSIONE DEGLI APOSTOLI INCAPPUCCIATI organizzata dalla Confraternita dei Bianchi o del SS. Sacramento fondata nel 1583 dal cardinale Innico D'Avalos d'Aragona.
Gli Apostoli personificati da dodici confratelli dei Bianchi, vestiti del loro abito di confraternita, si recano nella splendida Abbazia di San Michele Arcangelo per partecipare alla Santa Messa in occasione della quale il Sacerdote procede alla tradizionale Lavanda dei Piedi.
Al termine della funzione religiosa, gli Apostoli s'incappucciano e con una croce sulla spalla, una corona di spine sul capo procedono in processione, scortati da "centurione", dai cerimonieri, dai restanti partecipanti della confratenita e da altri uomini appartenenti ad altre confraternite che sfilano con in mano dei ceri.
Il corteo sosta presso tutte le chiese dell'isola, e termina in una chiesa prestabilita per il rituale dell'Ultima Cena; per l'occasione viene preparato un grosso tavolo cui siedono gli Apostoli, per consumare un frugace pasto a base di legumi, pesce arrostito, agnello, pane azimo e vino.
La notte da giovedì sera a venerdì mattina è consacrata alla preghiera e alla veglia del Cristo.
Alle prime luci del mattino del Venerdì Santo dal borgo di Terra Murata si leva un corteo di carri religiosi rappresentanti scene della Bibbia, soprannominato la PROCESSIONE DEI MISTERI organizzata dalla Confraternita dei Turchini o dell'Immacolata Concezione, fondata nel 1629 dai padri Gesuiti.

I MISTERI creati e trasportati per le strade dell'isola, dai giovani Procidani vestiti dell'abito bianco e del mantello azzurro, si raccolgono nella piazzetta antistante l'Abbazia di San Michele Arcangelo, ivi richiamati dal suono di una tromba e tre colpi di tamburo eseguiti dal confratello dei Turchini più anziano, in ricordo del ritmo che accompagnava i condannati a morte nella Roma antica.
L'ordine di marcia è il seguente: la bandiera con la scritta SPQR; le catene, simbolo della cattura di Cristo; le bandiere rappresentanti le diverse confraternite; i Misteri; le fanciulle con i fiori; i bambini vestiti di nero; i bambini vestiti da angioletti condotti per mano dai loro padri; la statua dell'Addolorata; ed infine, la statua del Cristo Morto, opera di Carmine Lantriceni, preceduta da un pallio o baldacchino funebre, sorretto dai rappresentanti della Marina Militare Procidana. 
La processione termina in Piazza Marina Grande, mentre le statue del Cristo e dell'Addolorata vengono ricondotte nell'Abbazia di San Michele Arcangelo ove, nel primo pomeriggio, viene celebrata la funzione religiosa de l'Agonia. 
La Settimana Santa termina con con il pic-nic del Lunedì in Albis, a cui partecipano non solo i procidana, ma altresì i numerosi turisti che affollano l'isola, e la vicina Vivara.

Non poteva mancare la FESTA DEL LIMONE, prodotto tipico per eccellenza dell'isola, che per l'occasione viene fatto conoscere a tutti gli ospiti. Risulterà sbalorditiva la dimensione del frutto, il doppio rispetto al normale, il gusto quasi dolce, e lo strato bianco e spunoso al di sotto della scorza gialla.
La manifestazione principale dell'estate è la SAGRA DEL MARE, fonte di vita, che ha inizio con la solenne commemorazione dei caduti in mare, presso il Porto Marina Grande, cui segue un corteo di barche che scortano le autorità civili e religiose di Procida, e la corona di fiori che verrà gettata tra le acque, mentre nell'aria si levano i suoni delle sirene, come un saluto a chi sul fondo degli abissi ha perso la vita.
La seconda serata è dedicata al concorso per eleggere la GRAZIELLA, donna procidana vestita del tipico costume tradizionale, che più rappresenta Lei, l'omonima protagonista del romanzo di Alphonse de Lamartine, ambientato a Procida. 
Le concorrenti di età compresa tra i 14 e i 21 anni, indossano l'antico abito finemente ricamato in oro, composto di: una camicia di lino o tela d’Olanda, con pieghe sul petto, le maniche, e le spalle; un corpetto; un pannicello; un rubretto, simile ad una sottana con balza; una gonna di seta; e una zimarra di raso rosso o verde.